Indice dei contenuti
- 1 Le agevolazioni sul mutuo prima casa per giovani
- 2 Fondo di garanzia per i mutui prima casa
- 3 I requisiti per poter ottenere Il Fondo di Garanzia Mutui prima casa
- 4 Dove va fatta la richiesta?
- 5 Garanzia sul 50% della quota capitale
- 6 Bonus prima casa 2019: tutte le agevolazioni per comprare l’abitazione principale
- 7 Il bonus prima casa consiste in:
- 8 Requisiti per richiedere il bonus prima casa
- 9 Bonus prima casa quando si è già proprietari di un immobile
- 10 Ravvedimento operoso, come pagare
In questo articolo vi parlerò delle agevolazioni riservate alle giovani coppie che sono in procinto di realizzare il loro sogno ovvero formare una famiglia e comprare una casa. Vi illustrerò e vi spiegherò le condizioni vantaggiose studiate appositamente per coppie giovani o genitori single, grazie alle quali potrete accedere a mutui agevolati con tassi notevolmente ridotti.
Le agevolazioni sul mutuo prima casa per giovani
Un sogno che si realizza: la vostra prima casa. Vorrei affrontare come primo argomento il Fondo di Garanzia per i mutui prima abitazione dove lo stato, in caso di necessità svolge la figura del garante andando in aiuto alle persone che per svariate motivazioni non riescono più a pagare il mutuo dell’immobile acquistato. Andiamo a scoprire insieme le agevolazioni previste dal Fondo di Garanzia per i mutui prima casa.
Fondo di garanzia per i mutui prima casa
Il Fondo di garanzia per i mutui prima casa altro non è che un fondo stabilito dallo Stato Italiano per venire incontro alle esigenze delle coppie giovani e le famiglie composte da un solo genitore, agevolando così, mediante incentivi fiscali l’acquisto di una prima casa.
Quindi per ricapitolare, gli immobili che possono rientrare nelle agevolazioni prima casa e beneficiare quindi della Garanzia devono rispettare queste condizioni:
l’immobile in questione dovrà essere adibito a prima casa;
- l’immobile in questione non può rientrare nelle categorie catastali A1, A8, e A9, rispettivamente abitazioni signorili, ville e castelli, palazzi;
- l’immobile in questione non potrà avere caratteristiche di lusso.
- l’immobile in questione deve trovarsi in territorio italiano;
il mutuo ipotecario concesso da un istituto bancario o da un intermediario finanziario non può superare l’importo di 250.000 Euro (come citato nel Protocollo di intesa datato 8 ottobre 2014 e sottoscritto tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Abi (Associazione Bancaria Italiana).
I requisiti per poter ottenere Il Fondo di Garanzia Mutui prima casa
Le agevolazioni stanziate dal Fondo di Garanzia per i mutui prima casa possono essere richiesti da:
- nuclei familiari composti da un solo genitore con figli minori a carico;
- nuclei familiari di coppie giovani formatosi da un periodo di tempo non inferiore ai due anni (inoltre è anche necessario che almeno uno dei due coniugi abbia meno di 35 anni);
- giovani che abbiano meno di 35 anni e che svolgano un lavoro atipico;
- persone che occupino case di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari (IACP).
Dove va fatta la richiesta?
La richiesta per poter accedere al Fondo di Garanzia deve essere fatta direttamente all’Istituto di Credito o all’intermediario che aderisce al progetto, il quale provvederà ad inoltrare online la domanda al Gestore del Fondo.
Ad ogni richiesta viene associato un numero di protocollo progressivo che serve a stabilire la priorità di accesso alle agevolazioni nel caso i fondi non siano sufficienti a coprire tutte le domande.
Generalmente entro 20 giorni dalla richiesta la banca comunicherà ai richiedenti l’esito della pratica sia essa positiva sia essa negativa.
Garanzia sul 50% della quota capitale
La Garanzia del fondo Casa è una garanzia concessa dallo Stato e copre il 50% dell’intero capitale. Tale Garanzia entra in gioco nel caso la coppia giovane non riuscisse più a pagare il mutuo. Nello specifico qualora la coppia non pagasse più le rate:
- degli oneri (non devono però essere superiori al 5% del capitale rimasto);
- degli interessi calcolati;
- del mutuo stesso dopo essere riusciti a pagarne almeno il 50%.
- interverrà lo Stato che provvederà a saldare la cifra rimasta ancora da pagare.
Bonus prima casa 2019: tutte le agevolazioni per comprare l’abitazione principale
Per riuscire a comprendere bene in cosa consiste l’incentivo per coloro che desiderino acquistare una prima casa, analizziamo insieme le agevolazioni previste con il bonus prima casa.
Il bonus prima casa consiste in:
- Riduzione del pagamento dell’IVA che passerà dal 10% al 4%: questa agevolazione è rivolta alle persone che comprano l’immobile direttamente dall’impresa costruttrice senza intermediari, quali possono essere le agenzie immobiliari;
- Acquisti per successioni o donazioni: in questo caso l’imposta ipotecaria e l’imposta catastale vengono applicate in fissa misura;
- Imposta di registro al 2%: quando si effettua un acquisto da un privato, sarà permesso pagare l’imposta di registro sul valore catastale dell’immobile;
- Credito d’imposta: nel caso un contribuente venda e ricompri un immobile entro un periodo di tempo che non sia superiore ai 12 mesi, egli potrà sottrarre l’imposta da pagare con quella già pagata quando ha acquistato la precedente casa.
- È bene sottolineare che nel caso l’abitazione fosse comprata grazie all’aiuto di agenzie immobiliari, all’acquirente sarà permesso detrarre l’Irpef per una somma pari al 19% e che sia compresa in un totale di 1.000 Euro; sarà anche possibile detrarre gli interessi passivi del mutuo mediante la dichiarazione dei redditi.
Requisiti per richiedere il bonus prima casa
È necessario avere i requisiti di seguito elencati per poter fare richiesta e avere buone possibilità di usufruire del bonus prima casa:
- non essere già proprietari di altri immobili sul territorio nazionale per i quali si è già beneficiato delle agevolazioni (in tal caso si ha tempo un anno per vendere l’abitazione già acquistata a tali condizioni);
- non essere già proprietari di abitazioni nel Comune dove si stanno richiedendo le agevolazioni per l’acquisto di prima casa;
- è necessario risiedere nel Comune dove si sta acquistando casa o trasferirvi la residenza entro 18 mesi dall’acquisto effettuato con agevolazioni, per non incorrere in sanzioni da pagare.
Nel momento in cui l’interessato presenta la dichiarazione di trasferimento al Comune, il cambio di residenza può considerarsi avvenuto. Tuttavia per poter beneficiare delle agevolazioni non è sempre necessario spostare la residenza.
Non sarà necessario procedere con il trasferimento della residenza nel caso in cui la casa acquistata con i benefici si trovi:
- nel comune dove l’acquirente svolge il proprio lavoro (sono incluse anche attività non remunerative quali possono essere attività di studio, attività sportive e attività di volontariato;
- nel comune dove si trova la sede di lavoro o dove risiede il datore di lavoro.
Bonus prima casa quando si è già proprietari di un immobile
Come abbiamo già accennato precedentemente anche coloro che abbiano già un immobile di proprietà potranno beneficiare del bonus a patto che riescano a venderlo entro 12 mesi dal nuovo acquisto. Sarà necessario esprimere la propria intenzione di vendere la casa nell’atto di acquisto. Se non si riuscirà nell’intento di rispettare tali termini di tempo, si incorrerà in una sanzione del 30% in aggiunta alle imposte ed ai relativi interessi. La sanzione potrà essere sanata tramite il ravvedimento operoso.
Il ravvedimento operoso è uno strumento che attraverso una procedura, consente al contribuente di sanare in modo spontaneo delle irregolarità nei versamenti dei tributi.
Ravvedimento operoso, come pagare
Per poter calcolare il ravvedimento operoso avrete bisogno:
- della data di scadenza del tributo da sanare;
- dei giorni di ritardo (verrà applicata una sanzione ridotta diversa a seconda dei giorni di ritardo);
- dei tassi di interesse di mora vigenti;
- di una calcolatrice.
- Esistono quattro tempistiche di ravvedimento, ovvero il ravvedimento sprint, il ravvedimento breve, il ravvedimento intermedio ed il ravvedimento lungo.
Vediamole nel dettaglio:
Ravvedimento sprint: il periodo di tempo si calcola a partire dal giorno dopo la scadenza originaria e la sanzione corrisponde allo 0,1% per ogni giorno di ritardo fino al quattordicesimo giorno incluso;
ravvedimento breve: nel caso il versamento venga effettuato dal quindicesimo giorno dalla normale scadenza ed entro i 30 giorni successivi, la sanzione sarà pari al 1,5%;
ravvedimento intermedio: nel caso in cui il versamento venga effettuato entro 90 giorni dalla scadenza originaria, la sanzione da applicare sarà pari al 1,67%;
ravvedimento lungo: nel caso in cui se il versamento venga effettuato oltre i 90 giorni dalla scadenza ma comunque entro l’anno, la sanzione da applicare sarà pari al 3,75%.
Una volta calcolata la sanzione del ravvedimento operoso, bisognerà procedere con il pagamento della sanzione stessa, aggiungendo gli interessi di mora ed il tributo che è stato omesso utilizzando i seguenti modelli di versamento:
- per l’imposta di registro ed altri tributi indiretti bisognerà utilizzare il modello F23;
- per pagare gli interessi di mora bisognerà utilizzare il modello F24 facendo bene attenzione ad indicare il codice del tributo nell’apposito riquadro;