Mutuo chirografario: guida completa, tutto quel che occorre sapere

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Forse vi sarà capitato di sentir parlare di mutuo chirografario: vediamo quindi di cosa si tratta, chi può richiederlo, come può essere utilizzato, come farne eventualmente richiesta e quali sono i documenti necessari da presentare.

Mutuo chirografario, cos’è

Con il termine “mutuo chirografario” si intende un particolare tipo di mutuo garantito unicamente da un documento, chiamato chirografo (e proprio da questo deriva il nome di questo particolare prodotto finanziario): questo documento, che deve essere firmato dall’intestatario del mutuo, fa le veci di una garanzia reale e tangibile come ad esempio un’ipoteca su un immobile.
Addentrandoci ulteriormente nell’etimologia del termine “chirografario” possiamo scoprire altre caratteristiche di questo tipo di finanziamento: in greco antico “cheirògraphos” significava “scritto a mano”: il mutuo chirografario, a differenza del mutuo ipotecario, vede infatti come unica garanzia un documento firmato personalmente dal richiedente.

Questi finanziamenti sono quindi in genere garantiti dal patrimonio personale del richiedente, che si impegna ad onorare il rimborso della cifra concessa in prestito secondo le modalità e le tempistiche stabilite appunto nel documento firmato.

Quando si può richiedere un mutuo chirografario

Il mutuo chirografario, anche per la sua particolare formulazione per quanto riguarda le garanzie, non è vincolato all’acquisto di un immobile ma può essere utilizzato anche per altre finalità, come ad esempio per affrontare le spese di manutenzione o di ristrutturazione di una casa o di un condominio.

Il mutuo chirografario negli ultimi anni ha visto nuovamente una grande diffusione grazie alla vivacità del settore del fotovoltaico e alla diffusione degli impianti fotovoltaici per abitazione e condomini: questo tipo di prestito, infatti, è spesso l’unica forma di finanziamento concessa dalle banche per questa finalità e si adatta alla perfezione a questo scopo per quanto riguarda importo, durata e per l’impossibilità di porre un’ipoteca su una struttura che, pur facendo parte di un immobile, è movibile e in genere installata su parti comuni.

Chi può richiedere un mutuo chirografario

Il mutuo chirografario può essere richiesto indifferentemente da persone fisiche o da società. L’importo concesso può variare da caso e caso in base al patrimonio personale che viene posto come garanzia, ma è in genere più alto se a richiedere questo tipo di mutuo è una società anziché una persona fisica.

Mutuo chirografario: importo concesso e durata del piano di rimborso

L’entità dell’importo concesso, come abbiamo visto, può variare a seconda della banca o dell’istituto di credito a cui viene richiesto e in base al patrimonio personale posto a garanzia del prestito, ma in genere l’importo massimo concesso si aggira intorno agli 80 mila euro per le persone fisiche e ai 120 mila euro per le società e le imprese. La durata del prestito in genere è abbastanza limitata: si parla di 10 o 15 anni al massimo.

Le rate di rimborso, come di norma avviene, includono una parte di quota di rimborso del capitale e una quota di interessi; il cliente, insieme alla banca o alla finanziaria, può scegliere se applicare un tasso fisso, un tasso variabile o un tasso misto, tenendo comunque in considerazione il fatto che i tassi di un mutuo chirografario sono mediamente più alti di quelli di altre tipologie di finanziamento. La periodicità delle rate del prestito chirografario, invece, può essere liberamente stabilita tra le parti e il piano di rimborso, inoltre, può prevedere il pagamento di rate di importo costante, decrescente o crescente, a seconda delle richieste del debitore.

Mutuo chirografario, i vantaggi e gli svantaggi

Tra gli innegabili vantaggi del prestito chirografario c’è di sicuro il fatto che il richiedente può ottenere una somma di denaro in prestito a fronte di una semplice firma su un contratto, spesso senza dover fornire ulteriori garanzie. Tra i pro ci sono anche i tempi di erogazione del prestito in genere più rapidi rispetto ad altre tipologie di prestito e l’assenza di spese come ad esempio quelle di perizia dell’immobile e di iscrizione dell’ipoteca.

Ci sono però anche degli svantaggi. Tra questi possiamo citare:

  • l’importo massimo concesso in prestito con il mutuo chirografario: difficilmente questo prestito di utilizza per richiedere somme superiori ai 75 mila euro per le persone fisiche e ai 120 mila euro per le persone giuridiche;
  • tempi di rimborso molto brevi: si parla in genere di 10 anni, al massimo 15;
  • tassi di interesse decisamente più alti rispetto a quelli applicati per mutui ipotecari e prestiti personali.
E’ quindi conveniente scegliere questo tipo di finanziamento, per esempio, quando si ha bisogno di una somma di denaro ridotta, quando si pensa di riuscire a rimborsarlo in tempi brevi e infine quando si ha bisogno di liquidità per ristrutturare le zone comuni di un condominio, caso in cui sarebbe difficile ipotecare diverse parte di uno o più immobili.

Quali sono le garanzie richieste per ottenere un mutuo chirografario?

Il fatto che non sia richiesta un’ipoteca per accedere a questo tipo di mutuo non significa che la banca o l’istituto di credito non richieda qualche forma di garanzia al mutuatario. Il mutuo chirografario è di norma garantito dalle obbligazione che il debitore si assume tramite il documento che riporta la sua firma, tuttavia possono essere richieste altri tipi di garanzia aggiuntiva. Le più frequenti sono il pegno su titoli, delle garanzie cambiarie che possono superare la metà dell’importo richiesto in prestito oppure garanzie personali, come la fidejussione di un famigliare o comunque di una terza persona.

Quali sono i costi di apertura di un mutuo chirografario?

I costi di accensione veri e propri di un mutuo chirografario non sono elevati: il notaio, infatti, deve effettuare semplicemente una compravendita, senza bisogno di alcuna iscrizione ipotecaria. Un ulteriore risparmio è dato dal fatto che non è necessario l’intervento di un perito che valuti il valore dell’immobile oggetto di compravendita.
Diverso il discorso dei tassi di interesse: i tassi di interesse del mutuo chirografario sono sensibilmente più alti rispetto a quelli di altre tipologie di finanziamento, con Taeg che possono raggiungere anche il 12%. Questo succede perché se il mutuatario si dimostrasse insolvente, per il creditore l’iter di recupero della somma concessa sarebbe più difficoltoso, mancando la garanzia di un’ipoteca.

Le caratteristiche del mutuo chirografario

Riassumendo, vediamo in breve quali sono le principali caratteristiche di un mutuo chirografario:

  • non sono richieste garanzie ipotecarie;
  • si possono richiedere cifre che non superano i 75 mila euro per le persone fisiche e i 120 mila euro per le imprese;
  • la durata del piano di rimborso del prestito chirografario in genere non supera i 10 anni, a seconda delle banche o delle finanziarie a cui si richiede;
  • la somma concessa in prestito può essere rimborsata in rate, solitamente mensili, che comprendono una quota di capitale e una quota di interessi;
  • il tasso di interesse applicato può essere fisso, variabile, indicizzato o misto;
  • si può richiedere ad esempio per finanziarie opere di ristrutturazione delle parti in comune di un condominio, che sarebbero difficilmente ipotecabili;
  • si può richiedere quando l’importo richiesto è così basso da non giustificare l’iscrizione di un’ipoteca.

Quali sono le tipologie di prestito chirografario esistenti?

Le principali tipologie di prestito chirografario esistenti in questo momento sono tre. Più nello specifico, si tratta di:

  • prestito chirografario classico: questo tipo di prestito, come abbiamo già visto, consente di avere accesso ad un finanziamento senza garanzie reddituali o ipotecarie;
  • prestito chirografario con rata pesante: in questo caso la società che ha richiesto questo tipo di finanziamento può rimborsare una parte di esso in rate mensile e versare la somma restante in un’unica rata più consistente e proprio per questo motivo definita “pesante”;
  • prestito chirografario con ammortamento differito: grazia a questa variante del prestito chirografario il richiedente ha la possibilità di posticipare il rimborso della prima rata.

Quali sono i migliori mutui chirografari per aziende?

L’offerta di mutui chirografari per aziende è vasta e variegata: come fare ad orientarsi in questo panorama? Le imprese possono richiedere questo tipo di mutuo per concretizzare progetti di diverso tipo, come ad esempio la ristrutturazione di un immobile oppure l’ammodernamento o l’acquisto di impianti e macchinari utili per l’attività. Tra le banche che offrono questo tipo di prodotto riservato alle azienda troviamo ad esempio:

  • Banca Sella: propone prodotti per imprese e liberi professionisti, rimborsabili in 72 rate al massimo. Il rovescio della medaglia è uno spread molto elevato;
  • Unicredit: anche questa banca offre soluzioni specifiche per aziende, a tasso fisso oppure variabile, con una durata massima del rimborso fissata in 60 rate. In genere l’importo massimo ottenibile è di 35 mila euro;
  • Bcc: la sua offerta per le aziende e per i liberi professionisti si diversifica molto soprattutto riguardo alla durata. Le spese accessorie, però, possono essere un po’ elevate.