Indice dei contenuti
- 1 Cosa sono le cambiali
- 2 La cambiale tratta
- 3 La cambiale propria (pagherò)
- 4 A chi sono destinati i prestiti cambializzati
- 5 Quali somme si possono richiedere
- 6 Documenti e garanzie per ottenere un prestito cambializzato
- 7 Rate di un prestito cambializzato
- 8 Gli svantaggi
- 9 Le tempistiche di accettazione
Cosa sono le cambiali
La cambiale è definita da un punto di vista giuridico, titolo di credito all’ordine. Questo tipo di pagamento consente al creditore il diritto indiscutibile di ottenere la restituzione della somma concessa entro certi limiti di tempo ben definiti.
Ci sono due tipologie di cambiali:
- la cambiale tratta;
- la cambiale propria (detta anche pagherò).
La cambiale tratta
La cambiale tratta coinvolge tre figure:
- il traente;
- il trattario;
- il beneficiario.
il traente è colui che compila e sottoscrive la cambiale impartendo così l’ordine di pagamento;
Il trattario è colui al quale viene diretto il pagamento;
il beneficiario è colui al quale verrà emessa la tratta.
La cambiale propria (pagherò)
La cambiale pagherò coinvolge due figure:
- l’emittente;
- il beneficiario.
L’emittente tramite la firma sulla cambiale pagherò promette incondizionatamente di pagare una somma al beneficiario, in tempi e luoghi ad una scadenza indicata. Così facendo il creditore che riceve tale cambiale ha diritto a riscuotere il titolo.
Qualora la somma non venga pagata alla scadenza, il creditore può procedere immediatamente con una procedura di pignoramento dei beni del debitore, fare domanda per un decreto ingiuntivo e fare causa.
A chi sono destinati i prestiti cambializzati
Chiunque può fare richiesta di questo tipo di finanziamento. In genere i prestiti cambializzati sono rivolti a quelle persone che non possono ottenere per svariati motivi un prestito da una banca.
Quindi se avete bisogno di un finanziamento e avete avuto delle difficoltà nell’ottenerlo potete optare per una soluzione alternativa e rivolgervi ad enti specifici che saranno in grado di aiutarvi come finanziarie, agenzie private e società di credito.
Può succedere anche ad esempio che si possieda una pensione minima oppure una pensione che non sia di anzianità, e di venire quindi scartati dalla richiesta di un mutuo o di un prestito in banca. In tal caso non disperate, continuate anzi a leggere per avere tutte le informazioni utili per aiutarvi a raggiungere il vostro obiettivo.
Le categorie alle quali è rivolto principalmente questi tipo di prestito sono le seguenti:
- Lavoratori dipendenti;
- Disoccupati/Neo assunti/Lavoratori atipici;
- Pensionati;
- Lavoratori autonomi.
Quali somme si possono richiedere
Questo tipo di prestiti permette di richiedere somme fino a 10.000 euro, ma in alcuni casi è possibile chiedere anche fino a 50.000 euro.
Documenti e garanzie per ottenere un prestito cambializzato
Per quanto riguarda i lavoratori autonomi e i liberi professionisti ci sono delle garanzie minime che è necessario fornire per avere la possibilità di ottenere un prestito cambializzato quali:
- Immobili di proprietà
- Beni in possesso
- Garante
Dovranno poi fornire l’ultima dichiarazione dei redditi (730 oppure Modello Unico) e il modulo F24 che ne attesti i pagamenti. Sarebbe anche bene riuscire a dimostrare di avere un’entrata fissa mensile, così da fornire più garanzie possibili all’ente di credito.
I lavoratori dipendenti dovranno fornire come garanzia il TFR (trattamento di fine rapporto), in pratica la liquidazione che si ottiene al termine della propria esperienza lavorativa. Dovranno inoltre presentare l’ultima busta paga ed eventualmente anche il CUD.
Il pensionato dovrà presentare i seguenti documenti:
- codice fiscale;
- carta d’identità;
- cedolino della pensione;
- certificazione unica (CUD);
- estratto conto bancario riferito agli ultimi tre mesi;
- beni posseduti indicati come garanzia.
Quando si richiede un prestito cambializzato è di fondamentale importanza riuscire ad offrire come garanzia dei beni posseduti che possono essere immobili o altre fonti di reddito. Così facendo l’ente erogante avrà una visuale più ampia delle possibilità di recupero in caso il debitore non riuscisse a pagare, procedendo anche con un eventuale pignoramento.
I lavoratori neoassunti che non hanno la possibilità di presentare un TFR consistente che possa quindi in caso riuscire a coprire il debito, devono necessariamente ricorrere alla firma di un garante. In caso di insolvenza, tale garante si prenderà la responsabilità di restituire la somma ottenuta come prestito.
Rate di un prestito cambializzato
Le rate di un prestito cambializzato possono avere una durata che va da un minimo di 36 mesi ad un massimo di 120. Questo tipo di prestito offre un’ampia flessibilità rispetto ad altri prestiti poiché la cambiale può essere rinnovata o se ne possono emettere di nuove.
Gli svantaggi
Se non si ha la certezza di poter restituire la somma avuta in prestito, sconsiglio vivamente di ricorrere alle cambiali, poiché si può rischiare di venire protestati anche nel caso non venga onorata una sola rata. Il protesto, in diritto, è un atto pubblico con il quale viene attestata l’avvenuta presentazione al debitore di una cambiale o di un assegno e viene attestato che da parte dello stesso non vi sia intenzione di pagare o di accettare tale titolo. Questo ci metterebbe nelle condizioni di non poter usufruire di futuri finanziamenti. Un altro svantaggio riguarda sicuramente i costi che sono un po’ più alti rispetto ad un prestito tradizionale.
Le tempistiche di accettazione
Un punto di forza dei prestiti cambializzati è senza dubbio la rapidità dell’erogazione del credito. Non essendoci la necessità di presentare una busta paga o altri documenti volti a certificare il reddito annuale, le tempistiche per l’accettazione o il rifiuto del prestito sono notevolmente ridotte: si può ottenere la somma richiesta anche nell’arco di 24 ore. Questo perché quasi sempre quando viene richiesto un prestito è perché ne si ha un bisogno urgente.
I tempi brevi per l’accettazione o il rifiuto della pratica sono di fatto possibili perché:
- il tetto massimo della somma erogabile possibile è più bassa rispetto alle altre ovvero va dai 500 euro ai 10.000 euro;
- non è necessaria la presentazione della documentazione sul reddito;
- non c’è la necessità di procedere con controlli sui pagamenti o eventuali insolvenze poiché sono già presenti nel profilo del richiedente.
Molte agenzie finanziarie hanno un portale web dove è possibile collegarsi per fare una simulazione di preventivo, quindi il mio consiglio è quello di accedere ai vari siti disponibili per poter valutare così la soluzione più consona per noi e quella che ci offre migliori condizioni finanziarie. Si dovranno indicare tutte le informazioni utili per rendere la propria domanda interessante e di certa risoluzione positiva.
È anche possibile inoltrare una richiesta online da casa accedendo al portale su internet, senza così doversi presentare in agenzia: in questo caso si parla di prestiti cambializzati a domicilio. Una volta che l’agenzia ha ricevuto la domanda di finanziamento, a casa del richiedente arriverà un incaricato con l’obiettivo di farvi stipulare il contratto, farvi firmare le cambiali e consegnarvi la somma mediante assegno circolare. Ricordo nuovamente che questo tipo di prestito non implica la presentazione di un giustificativo, quindi non si deve dichiarare per quale motivo si ha bisogno di questa liquidità.
Una volta trascorso il tempo per la valutazione, se la richiesta di prestito ha avuto esito positivo, arriverà una conferma tramite un accredito della cifra direttamente sul vostro conto corrente. In caso la richiesta sia stata fatta tramite prestito a domicilio, la somma dovrà essere ritirata dal richiedente, proprio perché questa modalità non richiede al beneficiario di essere in possesso di un conto corrente bancario.
Eccoci qua, è fatta! Il prossimo passo che si dovrà fare è procedere con il pagamento della prima cambiale, facendo attenzione a compilarla riempiendo tutti i campi ponendo particolare attenzione al campo della modalità di pagamento e alla data di scadenza. In genere si avranno almeno due mesi di tempo dal momento in cui viene erogata la somma per fare il pagamento della prima cambiale che, lo ricordo, deve essere regolarizzata con il bollo cambiale.